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La battaglia legale tra Cuckoo Electronics, marchio per il quale Kim Soo-hyun è stata musa per 10 anni, e l'attore non ha tardato a mostrare i suoi difetti. Durante la prima udienza presso il tribunale centrale di Seoul, il 14 novembre, la corte ha chiesto al gruppo di indicare chiaramente i motivi della sua richiesta. L'ingiunzione suonava come un avvertimento: i motivi della causa sono vaghi, se non addirittura inesistenti.

Una denuncia basata su voci, non su fatti accertati
Il marchio è stato uno dei primi a tagliare i ponti in seguito all'annuncio della voci su Kim Soo-hyun nel marzo 2025.
Cuckoo Electronics, Cuckoo Homesys e la loro filiale malese Cuckoo International chiedono un risarcimento di oltre 2 miliardi di won (circa 1,4 milioni di dollari; 1,1 milioni di euro) a Kim Soo-hyun e alla sua agenzia Goldmedalist. L'attore è stato il loro modello esclusivo per dieci anni, fino a quando il marchio ha sospeso la pubblicità in primavera, in seguito alle accuse circolate online secondo cui Kim aveva avuto una relazione con l'attrice Kim Sae-ron quando era minorenne.
La corte non si è accontentata di queste voci. I giudici hanno chiesto ai querelanti di spiegare in che modo la "violazione della fiducia" che sostenevano fosse legata a un'effettiva cattiva condotta da parte di Kim Soo-hyun:
- La perdita di fiducia è reciproca o attribuibile esclusivamente all'attore?
- quali azioni specifiche avrebbero violato il contratto?
- in che modo queste azioni costituiscono un motivo legale per il licenziamento?
La corte ha anche indicato che la semplice esistenza di una "cattiva pubblicità che complica le campagne" non è sufficiente a giustificare la rottura. Per quanto riguarda l'accusa di relazione con un minore, i giudici sono stati chiari: è impossibile giudicare senza stabilire se l'accusa sia vera, e hanno chiesto se Cuckoo intendesse continuare il processo anche prima della fine di eventuali indagini penali.
Cuckoo ha sostenuto che la fiducia era stata "irrimediabilmente spezzata" e che solo questo giustificava la rottura senza attendere l'esito delle indagini. La difesa di Kim Soo-hyun ha replicato La compagnia non ha mai indicato quale clausola specifica del contratto sia stata violata, né in che modo la risposta dell'attore alla controversia sia stata inadeguata.
Una strategia rischiosa per l'immagine del marchio
Questa azione legale è tanto più sorprendente se si considera che Kim Soo-hyun è stata il volto di Cuckoo per un decennio. Un lungo rapporto, in linea di principio basato sulla fiducia reciproca. Tuttavia, invece di verificare i fatti o di proteggere il suo ambasciatore, il marchio ha adottato la linea più dura: tagliare tutti i ponti e intraprendere un'azione legale.
Una reazione rapida... troppo rapida. Agli occhi dell'opinione pubblica, questo sembra più un abbandono che una strategia di gestione della crisi. Molti la vedono come un'azienda pronta a sacrificare la propria musa prima ancora di accertare la veridicità delle accuse. Una mossa che potrebbe ritorcersi contro, visto che l'immagine del "partner affidabile" è uno dei pilastri di un marchio di consumo.
Oggi il caso di Cuckoo appare fragile come le voci su cui si basa. E finché l'azienda non chiarirà con precisione le proprie argomentazioni, come richiesto dai tribunali, il caso sembra destinato a fallire. La prossima udienza è prevista per il 16 gennaio 2026.
